sabato 28 settembre 2013

Grafia specchio dell'anima



SCRIVERE A MANO PER NON CRESCERE DA OMOLOGATI   versione testuale

Già Aristotele comprese la stretta relazione fra finezza del tatto, propria per eccellenza alla mano dell’essere umano rispetto a ogni animale, e intelligenza. Nel 'De anima' scrisse a proposito dell’uomo: «Mentre per quanto riguarda tutti gli altri sensi egli è inferiore a molti animali, di gran lunga li supera nella finezza del tatto. Per questo egli è anche il più intelligente tra tutti gli esseri viventi». Senza scomodare la neurologia evolutiva, è evidente a ogni antropologo e psicologo infantile, educatore o semplice - si fa per dire! - genitore, come sviluppo dell’intelligenza nel bambino e motilità tattile, in particolare quella della mano, dall’afferrare e toccare alle più precise e artistiche raffinatezze, siano strettamente correlate, si evolvano di pari passo in una feconda reciprocità di stimoli e conquiste. Sia nell’ontogenesi della singola persona, sia nella filogenesi della storia più o meno evolutiva della stirpe umana, lo sviluppo di cervello e intelligenza procede parallelamente a quello di mano e finezza della sua tattilità e mobilità. Pensiero e scrittura, arte e visione del mondo, mano e testa, con l’apporto basilare dell’energia dei piedi per il cammino, procedono assieme, nell’uomo.
Nel bambino, la tattilità fine della mano gli permette di scoprire il mondo, correlando a esso suoni, emozioni, parole, pensieri, nel riflettere infine anche su se stesso, soggetto e oggetto assieme di raffinata sensibilità. Per questo è fondamentale che i bambini possano toccare tutto quanto li circondi, senza danno, differenziando gradualmente la percezione di diverse gradazioni e tipologie di calore, superficie, forma, stato e quant’altro la loro spiccatissima sensibilità possa percepire ed elaborare, stimolando la crescita cerebrale, intelligentemente. Col disegno attivo e la scrittura elaborata, pensata, astratta dalla visione di forme e immagini, che siano reali o di fantasia, poi, la mente del bambino si apre infinitamente oltre l’istintualità animale, rendendolo intelligente uomo. Ma ciò è possibile solo attraverso la mano, non è sufficiente l’apprendimento del suono, per quanto rilevantissimo nelle fasi fetali e di prima infanzia, né tantomeno la sola immagine visiva, per quanto nobile ed esaltato sopra ogni altro, nella cultura occidentale, sia il senso della vista. È quindi di fondamentale importanza che il bambino possa usare le mani, ne affini la sensibilità, poiché la stessa intelligenza cerebrale ne recepirà e svilupperà altrettanto finemente le sollecitazioni, rendendo possibile un’ulteriore finezza e complessità di gesto e tattilità, in una circolarità aperta, virtuosa, infinita. Si tratta quindi d’una vera e propria amputazione delle mani dei bambini, di un’eutanasia della vita umana in crescita, avvenire, la svolta antropologica in atto nelle scuole italiane, derivata come tutte le peggiori mode, consumistiche e omologative, dalle ultime innovazioni tecnologiche, più che dalle teorie educative, americane.
Quella di 'educare' i bambini all’uso del computer, dei libri elettronici, delle lavagne multimediali... con una conseguente atrofizzazione delle mani nella loro peculiarità di tattilità fine, che solo la manualità precisa, la finissima, bella scrittura, il contatto diretto con elementi viventi come il legno delle matite, la cellulosa del foglio di carta possono dare. Senza viva calligrafia, con la finezza del tatto e del gesto della mano verrà meno anche la raffinatezza del pensiero.
Anziché educati a uno stile di vita che abbia sensibile cura del mondo e aperta versatilità intellettuale, i nuovi bambini vengono gettati nel baratro dell’insensibilità umana e d’una piatta omologazione mentale.



sabato 15 giugno 2013

I PROPRIETARI di VILLA AMALIA


I PROPRIETARI di VILLA AMALIA

1799-1828 MARLIANI
Rocco Marliani, avvocato e studioso di diritto, fu consigliere della Corte d’Appello durante la Cisalpina e ricoprì diverse cariche pubbliche. Uomo brillante, ammirato dalle donne, vero mecenate, amò circondarsi di scrittori e poeti, ai quali offrì nella sua villa di Erba, lo sfarzo dei ricevimenti. Sposò Amalia Masera, donna colta e raffinata, frequentatrice dei salotti milanesi. Dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Maddalena, Pietro e Marco Aurelio (del quarto non ci sono notizie certe) .
1828- 1843 MARIETTI
Villa Amalia passò poi dai Marliani ai fratelli Marietti, appartenenti al mondo bancario milanese.
1843- 1886 STAMPA DI SONCINO
Nel 1843 la dimora divenne proprietà del conte Massimiliano Cesare Stampa di Soncino, il quale la ristrutturò secondo temi neogotici, lasciando intatti soltanto gli esterni, il salone dell’Aurora e il portico della Cappuccina. Alla morte di Massimiliano Stampa di Soncino, la giovane moglie, la contessa Cristina Morosini soggiornò per brevi periodi a Villa Amalia. Poiché vantava fra i suoi antenati dei dogi ritenne opportuno marcare la sua dimora erbese con il simbolo di Venezia. Fece così posizionare due leoni alati ai lati della scalinata del pronao. 
1887- 1923 AMMAN
Alberto Amman imprenditore tessile milanese e la moglie Lucia acquistarono la villa. Dopo la loro morte l’immobile fu ereditato dalle due figlie:
FANNY  che sposò il conte Giulio Padulli (Fanny abitò a Erba con il marito e i figli Gerolamo e Camilla, tanto che la villa cambiò nome in VILLA PADULLI)
&
LUISA che sposò il marchese Camillo Casati Stampa (Luisa si separò presto dal marito e condusse una vita dissoluta ed eccentrica…relazione con Gabriele D’Annunzio, oppio, cocaina,  feste sbalorditive, mise stravaganti)
Nel 1923 la villa venne acquistata dalla famiglia CHIESA di Chiasso.
Nel 1940 passò ai Fratelli delle Scuole Cristiane.
I Fratelli delle Scuole Cristiane sono una congregazione religiosa cattolica fondata nel 1680, che gestisce in tutto il mondo numerose scuole e centri educativi, tra cui l'Istituto Gonzaga di Milano.
Il Fondatore è il sacerdote francese Jean-Baptiste de La Salle , proclamato da Pio XII "patrono degli insegnanti e di tutti gli educatori". Giovane sacerdote, abbandonò agi e ricchezze di famiglia per dedicarsi integralmente all'educazione degli ultimi e dei piú deboli: i bambini poveri. Il suo ideale: scuole libere e gratuite per tutti, con una metodologia pedagogica innovativa e una forte attenzione ai poveri, agli ex-delinquenti, agli emarginati.

Dal 1962 è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Como che l’ha destinata ad uso scolastico ospitando dal 1968 il Liceo Scientifico Galileo Galilei e dal 1998 il Liceo Statale Linguistico e delle Scienze Umane Carlo Porta.

 

sabato 8 giugno 2013


PONTIGGIA docet

"Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde 'razza umana', non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera. È questo il paesaggio che si deve aprire: sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una discriminazione, nega la differenza."

sabato 1 giugno 2013

Primavera 2002  ...nel mio anno di "prova"


Anch’io spesso ricorro ad una lettura in classe a più voci del testo de: “I promessi sposi”. In altri casi, soprattutto per le sezioni più impegnative (descrizioni, pagine“liriche”, digressioni storiche) propongo l’ascolto della lettura eseguita dal gruppo MIM Firenze,guidato da Orazio Costa Giovangigli. Affido poi, per mancanza di tempo, come penso facciano tutti, alcune pagine alla lettura personale silenziosa.  Non tralascio inoltre la visione dello sceneggiato RAI di Salvatore Nocita, che essendo ispirato più al “Fermo e Lucia” che a : “I promessi sposi”mi offre la possibilità di spiegare  le varianti delle due versioni e il lungo itinerario di lavoro compiuto da Manzoni. 
Attualmente sto provando a realizzare con la mia classe di prima liceo linguistico (nel nostro istituto la lettura del romanzo é distribuita nell’arco del biennio) un ipertesto dal titolo: “Lo spazio dei personaggi nei Promessi sposi”.
Mi piacerebbe proporre l’anno prossimo un’uscita sul territorio (Lecco e Milano sono vicine ad Erba ) per ritrovare ( con un certo sforzo di immaginazione, si intende!) ciò che gli alunni hanno letto nel romanzo o che hanno manipolato nel loro viaggio virtuale.
Insomma per rendere omaggio a don Lisander questo e altro.
 
Un'idea...del 2002
PARTECIPAZIONE AL FORUM
RIFLESSIONE E RISPOSTE ALLE DOMANDE FORMULATE ALLA SEZIONE: ATTIVITA’ PROPOSTE

Due sono stati i forum a cui ho preso parte: “Lingua italiana: lettura” e “Lingue classiche: delectare docendo”. Le mie modalità di partecipazione sono state diverse: nel primo forum mi sono limitata (a causa della chiusura precoce del forum, rispetto alla data di avvio dei corsi) a leggere i messaggi dei colleghi e ad offrire il mio contributo con due interventi dai titoli: “Leggere é importante e utile” e “Omaggio a Manzoni”; al secondo invece ho partecipato in modo più attivo, proponendo due  interventi dai titoli: “Legere” e “Lingua Latina vel Britannica?” e rispondendo ad alcuni quesiti posti dai colleghi circa il ruolo e lo spazio orario che le lingue classiche potrebbero o dovrebbero avere nella scuola di oggi e di domani (Spes ultima dea).L’argomento, il documento di introduzione fornivano le informazioni essenziali per la chiarificazione degli intenti e dei temi dei forum. L’intervento del moderatore di Lingue classiche é stato molto parco, perciò il ruolo di coordinatore é stato assunto da un corsista che con i suoi cento interventi ha guidato lo svolgimento del dibattito. L’andamento della discussione si é rivelato sereno e vario nei contenuti e nelle proposte nel forum di Lingua italiana. Il forum di Lingue classiche, che con il passare dei giorni ha raggiunto un ottimo livello qualitativo, invece mi è parso più animato e battagliero: in un primo momento sono stati prevalenti gli atteggiamenti di autocommiserazione per il fatto di avere una passione così poco condivisa dalla società contemporanea; successivamente sono state formulate questioni chiare e precise sul valore delle lingue classiche nell’insegnamento liceale, sulla necessità che tali discipline non subiscano una drastica riduzione del monte ore, sull’opportunità di superare nella didattica il tradizionale approccio normativo – descrittivo per poter interagire con studenti poco motivati e pregiudizialmente avversi al latino e al greco.
L’esperienza del forum mi ha arricchito moltissimo dal punto di vista professionale. Ho apprezzato particolarmente gli esempi didattici pratici (uso dello strumento multimediale durante le lezioni-unità didattiche- percorsi- strategie più o meno originali, ma collaudate e non enunciate da un  formatore che non é mai stato in classe!),  nel caso del secondo forum inoltre mi é sembrata di grande interesse anche la riflessione sulla perennità  dei classici, la cui valenza formativa é innegabile.  Cercherò pertanto di far tesoro delle metodologie didattiche degli altri corsisti e delle loro capacità argomentative nel convincere gli studenti ad apprezzare la lettura e lo studio delle lingue classiche.
La presenza del forum telematico fra le attività formative previste per i docenti neoassunti ha avuto, a mio avviso, grandi meriti e ha favorito il conseguimento di più obiettivi. Anzitutto mi ha permesso di avere un approccio meno difficoltoso e problematico con lo strumento informatico richiedendomi di aprire quotidianamente il pc, per conoscere le risposte o i nuovi  interventi; inoltre i suggerimenti e le indicazioni dei colleghi di consultazione di altri indirizzi o siti internet hanno  contribuito a prolungare i miei tempi di navigazione e ad aumentare le mie conoscenze. In secondo luogo ho potuto confrontarmi con tante voci di insegnanti  della scuola italiana, che difficilmente in altro modo avrei potuto ascoltare, sono riuscita ad esporre le mie convinzioni e sono stata in grado di  esprimere le mie idee con una serenità che mi sarebbe mancata in un contesto assembleare tra estranei.         
Per quanto riguarda l’impiego di questo strumento nell’ambito di attività didattiche penso che possa essere proposto agli studenti del triennio sugli argomenti affrontati in classe per favorire uno scambio di idee fra coetanei  e quindi promuovere le capacità di rielaborazione personale, di critica costruttiva , di dialettica. E’ auspicabile che venga offerta a tutti i docenti un’ulteriore possibilità di confronto sulla didattica delle discipline e sugli aspetti organizzativi e gestionali della scuola , in modo tale che le risorse e le energie, che i diversi Collegi Docenti possiedono e profondono per garantire al meglio il servizio di istruzione e di educazione, siano conosciute e condivise da tutti gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i funzionari ministeriali e i politici che sognano e si impegnano tenacemente per costruire la scuola di oggi e di domani.    

Con Renzo a Milano (2003 - 2013) 

VIAGGIO LETTERARIO

Sulle tracce di Renzo a Milano
Indossare scarpe comode, portare I promessi sposi e una cartina di Milano centro. Dotarsi di immaginazione e fantasia. Per don Lisander questo e altro...
Un antico proverbio cinese recita così: “Se sento dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Ho cercato di mettere in atto questa perla di saggezza, inserendo nella programmazione di II liceo un’uscita didattica a Milano Sulle tracce di Renzo. Nel congedarmi dai miei studenti del biennio mi pongo fra le tante finalità anche quella di consegnare loro buoni ricordi, che possano accompagnarli negli anni successivi.
Provando a trasmettere il mio entusiasmo nei confronti del capolavoro manzoniano, mi attivo con modalità diverse. Nell’attività curricolare oltre a spiegare l’ambientazione storica, la psicologia dei personaggi,  ricorro ad una lettura in classe a più voci del testo. In altri casi, soprattutto per le sezioni più impegnative (descrizioni, pagine “liriche”, digressioni storiche) propongo l’ascolto della lettura eseguita da attori. Affido poi alcune pagine alla lettura personale silenziosa.  Non tralascio inoltre la visione dello sceneggiato RAI di Salvatore Nocita che, essendo ispirato più al “Fermo e Lucia” che a I promessi sposi,  mi offre la possibilità di spiegare  le varianti delle due versioni e il lungo itinerario di lavoro compiuto da Manzoni.  Da ultimo, se la cronaca me ne offre lo spunto, attingo ad episodi o alle riflessioni di don Lisander per commentare ciò succede oggi ed è successo anche, sotto altre forme, nel passato.
L’attività sensoriale e il  coinvolgimento emotivo, come sappiamo, consentono di apprendere meglio e di ricordare più a lungo, pertanto la didattica museale o le visite di istruzione preparate per e con i ragazzi sono una possibile strategia che il docente impiega per conseguire obiettivi come:
-Ricapitolare in una giornata il lavoro svolto in classe durante le ore di italiano relative al capolavoro di Manzoni I promessi sposi.
-Consentire agli studenti di avvicinare l’autore de I promessi sposi attraverso la visita della sua casa milanese e della sua tomba
-Far cogliere agli studenti le stratificazioni architettoniche e la miscellanea di stili che caratterizzano la città di Milano .
Con l’attuale quadro orario è possibile lavorare in modo pluridisciplinare solo con Geografia e Religione; nel precedente ordinamento Brocca, invece, era possibile coinvolgere anche Arte.

I FASE
Tempo: GENNAIO/APRILE
LUOGO: Scuola (aula, laboratorio di informatica); case o biblioteche civiche
Studente
Rilettura dei capitoli in maniera trasversale per seguire gli spostamenti di Renzo
a-    Primo viaggio di Renzo a Milano
b-    Secondo viaggio di Renzo a Milano
Studente
Ricerca di materiale sui luoghi manzoniani di Milano
a-    I luoghi di Alessandro Manzoni(San Babila, Casa di via Morone, San Fedele, CimiteroMonumentale)
b-    Lo spazio milanese visitato da due personaggi: cardinale Federigo Borromeo; suor Virginia De Leyva
Studente
Preparazione di slide (ricerca di immagini della Milano del passato e di oggi)

Docente Geografia
Presentazione dello sviluppo urbanistico di Milano

Docente Italiano / Cittadinanza e Costituzione
Power point Il Lazzaretto: da quinta meraviglia di Milano a quartiere di edilizia speculativa

Docente Religione
L’attività pastorale dei cardinali Carlo e  Federigo Borromeo; il fenomeno della malmonacazione





II FASE
Tempo: APRILE/MAGGIO
LUOGO: MILANO
Il viaggio letterario nella rumorosa Milano odierna è difficile, ma possibile. Gli studenti, che hanno con sé una mappa del centro di Milano e una copia de I promessi sposi, sono invitati a indossare i panni di Renzo, a ripercorrerne i passi, (“Prof, ma quanto ha camminato…, non me ne ero accorto, quando lo leggevamo in classe!”), a rivivere le emozioni da lui provate. Il processo di identificazione è semplice perché la provenienza geografica degli studenti del Liceo Carlo Porta di Erba è vicina a quella di Renzo. Dai loro paesi è ben visibile il Resegone e molti, da autentici montanari , non conoscono Milano.
La docente invita la classe
- a rintracciare sulla mappa di Milano il punto in cui ci si trova
 -a leggere lo spazio geografico che ci circonda o formulando domande o fornendo spiegazioni di carattere storico-architettonico
- a rileggere le indicazioni topografiche presenti nel romanzo
- a rilevare le grandi trasformazioni urbanistiche di Milano, per cogliere le stratificazioni architettoniche e la miscellanea di stili che la metropoli ospita

Il primo viaggio di Renzo occupa buona parte della mattinata; il secondo viaggio si attua nel pomeriggio; i riferimenti alla Milano di Alessandro Manzoni e ai due personaggi storici del romanzo, il cardinale Federigo e la monaca, sono distribuiti nel corso dell’intera giornata, seguendo il miglior criterio logistico possibile.




La partenza del primo itinerario è presso i Bastioni di Porta Venezia ovvero Porta Orientale, il termine è in via Dante da cui si gode un’ottima visione della sede della guarnigione spagnola: il Castello Sforzesco, dove Renzo rischia di essere portato ammanettato



Porta Venezia: piazza Oberdan
Porta Orientale e casuccia dei gabellini
Corso di Porta Venezia: palazzo Saporiti
Convento dei Capuccini
Piazza san Babila
Chiesa di s. Babila dove Alessandro fu battezzato
Corso Vittorio Emanuele
Corsia dei Servi  Forno delle grucce (chiuso nel 1919)
Lapide commemorativa
Duomo

Via Mercanti
Tumulto
Piazza Cordusio
Forno
Via Santa Maria Segreta
Casa del vicario di Provvisione Lapide commemorativa
Via Armorari
Osteria della Luna Piena
Piazza Pio IX
Biblioteca Ambrosiana voluta da Federigo Borromeo
Via del Bocchetto
Luogo di reclusione di suor Virginia De Leyva durante lo svolgimento del processo
Castello Sforzesco



Con il tram si raggiunge il Cimitero Monumentale dove si visita il Famedio e si rende omaggio ad Alessandro Manzoni , il cui sarcofago è posto proprio al centro del capolavoro architettonico di Carlo Maciachini.
Con l’autobus  si arriva fino a  Piazza Principessa Clotilde, per dare inizio al secondo viaggio di Renzo. Riconoscere i luoghi indicati nel romanzo richiede un  maggior sforzo immaginativo perché le stratificazioni urbanistiche hanno lasciato ben poco della Milano del ‘600 che Manzoni aveva ancora, in parte, sotto gli occhi nell’800.




Piazza Principessa Clotilde
Porta Nuova
Corso di Porta Nuova

Incrocio via Moscova
Renzo è scambiato per un untore
Ponte Marcellino- Piazza san Marco

Incrocio delle vie Manzoni, Croce Rossa,  Montenapoleone
Carrobio
Via Verri 10
Casa di Cecilia
Via del Gesù 11
Casa di don Ferrante
Via Morone 1
Visita Casa Manzoni: acquisizioni di particolari della vita privata dello scrittore
Palazzo Marino
Casa natale di Marianna De Leyva






Con la linea 1 della Metopolitana si percorre il tragitto Duomo- Lima.


Imboccando via san Gregorio al civico 5 si prende contatto con ciò che rimane del Lazzaretto: sei finestre, cinque camini e parte del fossato; a metà di via san Gregorio si svolta in via Lecco per arrivare a Largo Paolo Bellintani e visitare la Chiesa di San Carlino, cioè la cappella ottangolare meticolosamente descritta da Manzoni.
Gli studenti hanno la possibilità di percepire e non solo conoscere le dinamiche politico-economiche che hanno distrutto la Quinta meraviglia di Milano e di verificare personalmente l’abbruttimento urbanistico, quando la politica favorisce la speculazione economica a danno di piani territoriali che invece privilegiano i canoni estetici e il benessere della cittadinanza. La scuola è il luogo dove la conoscenza diventa strumento per interpretare la complessità del mondo, così da poterlo migliorare e non manipolare a vantaggio di pochi e a danno della collettività.
Nella Chiesa di San Carlino si conclude il viaggio letterario con la lettura dei passi relativi al commovente ritrovo di Lucia nel Lazzaretto e  il commiato di fra Cristoforo con la consegna del pane del perdono ai due promessi.
Last, but not least : palazzo Luraschi al civico 1 di corso Buenos Aires.
 Il cortile dell’edificio di fine ‘800 è abbellito con alcune colonne del Lazzaretto e sul cornicione si possono ammirare dodici tondi con i busti dei personaggi de I promessi sposi.


III FASE
Tempo: Giorni successivi all’effettuazione dell’uscita didattica
LUOGO: Aula
In aula si riprende l’esperienza vissuta e attraverso un sereno confronto tra docente e studenti si analizzano i punti di forza e di debolezza dell’attività svolta.
“Se il viaggio letterario rimarrà impresso nella vostra memoria vogliatene bene a chi l’ha progettata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta


Morena Maria Cazzaniga
Docente presso il Liceo Statale Carlo Porta di Erba